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l benessere dei dipendenti è sempre più al centro dell’attenzione delle imprese, grandi o piccole che siano. In linea con questa tendenza generale, negli ultimi anni il concetto di welfare aziendale si è evoluto, diventando un elemento chiave per valorizzare i rapporti lavorativi, da entrambe le prospettive. 

La recente pandemia, la crisi economica e l’ascesa dello smart working, insieme alla crescente digitalizzazione del lavoro, hanno accentuato l’attenzione alle persone. Scopri nella nostra guida pratica come funziona un piano welfare e chi ne ha diritto

Ti spieghiamo anche quali sono i bonus e i benefici offerti, così come i vantaggi per azienda e collaboratori. In più, leggi gli esempi di welfare aziendale per avere un’idea più chiara e i nostri consigli su come puoi trarre beneficio da questi programmi. 

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Cos’è e come funziona il welfare aziendale

Per capire come funziona, iniziamo dalle basi: cosa vuol dire welfare? Questo termine inglese, diventato ormai di uso comune anche in Italia, può in realtà assumere diverse sfumature in base al contesto. Si può infatti tradurre come “benessere, salute”, ma si usa anche in riferimento al sistema di sussidi pubblici erogati dallo Stato ai suoi cittadini per garantire una qualità di vita dignitosa per tutti.

Ma cos’è il welfare aziendale? Partendo dal concetto universale di assistenza alle persone, possiamo definirlo come l’insieme delle soluzioni implementate dal datore di lavoro per aiutare i dipendenti nella vita di tutti i giorni. Un progetto di welfare punta a offrire benefit aziendali per gestire meglio la famiglia, la salute e il tempo libero. 

Così facendo si aumenta il potere d’acquisto delle famiglie senza ripercussioni sul reddito imponibile. In pratica, può essere considerata una forma efficiente di trasferimento di risorse extra tra l’azienda e il proprio personale. Inoltre, per le aziende che hanno un piano ben progettato offre notevoli vantaggi fiscali.

Il welfare è dunque uno strumento utile per migliorare l’equilibrio tra sfera privata e lavorativa, nonché per creare un clima aziendale che aumenti la motivazione dei dipendenti e che li faccia sentire parte integrante di tutta l’attività. E, in effetti, il boom del welfare contrattuale indica che le imprese stanno trovando nuovi metodi per fidelizzare lo staff, rispettando al contempo l’attuale normativa italiana.

Non parliamo solo delle grandi multinazionali: che siano buoni spesa o contributi per la cura dei familiari, sono molte le aziende (anche piccole e medie) che hanno già adottato qualche forma di bonus welfare per integrare la retribuzione.

I datori di lavoro che offrono benefit come parte del loro pacchetto welfare sono destinati a raccogliere i frutti nel breve, medio e lungo periodo. Sono un vero e proprio investimento nella felicità e nel benessere dei dipendenti, che si sentiranno più produttivi e vedranno riconosciuto il loro valore persino al di fuori dell’orario lavorativo.

Perché le aziende scelgono di erogare dei benefit?

Il motivo principale per cui le aziende offrono dei benefit è quello di attirare e trattenere la loro forza lavoro di maggiore valore. È infatti uno dei mezzi più immediati e convincenti per mostrare apprezzamento per il duro lavoro svolto ogni giorno.

In linea generale, un buon sistema di welfare aziendale consente di elevare il livello di soddisfazione per tutti. In altri casi vengono premiate solo le persone che si sono distinte nelle vendite o nel servizio clienti, solo per fare due esempi. Qualunque sia la motivazione, permette di compensare i propri dipendenti in modo equo.

Conoscere i vari benefit e le modalità di erogazione consente al datore di lavoro di progettare un pacchetto welfare ad hoc. Al contempo, anche il personale deve essere a conoscenza dei propri diritti e delle opportunità che i benefit possono offrire.

A chi spetta il welfare aziendale?

Abbiamo capito di che cosa si tratta e come funziona il welfare aziendale, ma a chi spetta e a chi non spetta?  Ci sono molte categorie che possono averne diritto, anche se spesso nemmeno loro sono a conoscenza di questa possibilità.

Tra i primi beneficiari del welfare aziendale troviamo ovviamente i dipendenti di aziende pubbliche o private di qualsiasi dimensione e livello. Per erogare il bonus in busta paga e i servizi aggiuntivi, solitamente vengono accorpati dal datore di lavoro in diverse categorie suddivise per:

  • tipo di inquadramento;
  • livello contrattuale;
  • situazione familiare/personale;
  • livello di reddito.

Visto che offre un evidente vantaggio fiscale, come vedremo meglio in seguito, anche le imprese possono essere considerate parte integrante della platea di beneficiari del welfare. Lo stesso si può dire per professionisti e partite IVA che hanno dipendenti, mentre i freelance senza collaboratori non possono accedere.

Il welfare aziendale è obbligatorio?

Va specificato che in Italia i buoni welfare e le altre concessioni fuori dallo stipendio non sono obbligatori per legge, a meno che non sia il CCNL di riferimento a prevederli espressamente. Questo è il caso di alcune categorie professionali, come:

Ad esempio, per il 2024 il welfare aziendale dei metalmeccanici prevede un flexible benefit da 200 euro per chi ha un contratto a tempo indeterminato e per chi è a tempo determinato con un’anzianità di almeno 3 mesi. Per il CCNL commercio, invece, l'erogazione del welfare aziendale non è obbligatoria, nonostante sia tra i contratti più diffusi in alcune aree dell'Italia.

Anche se non è previsto contrattualmente, vale la pena considerare i punti a favore di un conto welfare per tutto lo staff o per i più meritevoli. Ad esempio, le soluzioni di welfare aziendale Coverflex sono moderne, veloci da implementare in pochi click e garantiscono ampia spendibilità: così tutti ci guadagnano. 

I vantaggi del welfare aziendale

Come accennato in precedenza, la pianificazione del welfare aziendale genera benefici sia per l’azienda sia per il personale. Conoscere questi vantaggi aiuta entrambe le parti a sfruttare al meglio questa possibilità, adattandola alle proprie necessità.

La scelta dei benefit offerti deve ovviamente essere ben ponderata. Selezionare le proposte più vantaggiose per entrambe le parti può davvero fare la differenza, oltre che tracciare una linea chiara tra “dipendenti felici” e “dipendenti non felici”.

Vantaggi per le aziende

Tra gli obiettivi di ogni azienda c’è la necessità di agire costantemente per migliorare la propria immagine e reputazione. Oltre alle problematiche legate all’attuazione delle strategie di marketing e al perfezionamento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti, per diventare più competitivi servono politiche interne per motivare il personale e stimolare la partecipazione di tutti.

Secondo diversi studi, aumentare la corporate identity contribuisce a rendere più piacevole l’ambiente di lavoro e ad aumentare il senso di appartenenza all’azienda, incrementando così le performance. Tutto ciò porta a una maggiore efficienza produttiva e al raggiungimento degli obiettivi in tempi più rapidi.

Un’azienda dovrebbe impegnarsi a riconoscere gli sforzi e i risultati dei propri dipendenti, premiandoli e spronandoli a migliorare. L’attuazione di piani welfare serve proprio a questo: può creare un ambiente di lavoro più sereno e rendere i rapporti con i dipendenti più empatici. Se l'azienda sta già erogando un premio di produzione ad alcuni dipendenti, può decidere di convertirlo in welfare, riducendo così i costi legati alla tassazione.

Questo è solo di uno dei tanti vantaggi per le aziende, che possiamo riassumere così:

  • riduzione dei costi aziendali, grazie alla deducibilità del welfare;
  • maggiore produttività;
  • meno assenteismo;
  • meno ricambio di forza lavoro;
  • miglioramento dell’immagine aziendale.

Vantaggi per i dipendenti

Pur con qualche eccezione, come nel caso dei dipendenti pubblici, il personale può beneficiare dei vari vantaggi di tipo economico: il welfare aziendale aumenta infatti il potere d’acquisto delle famiglie. Inoltre, contribuisce a rendere tutto più facile al dipendente, abbattendo i costi e migliorando la qualità della vita, e in certi casi può rientrare tra le detrazioni 730.

Un altro vantaggio del welfare aziendale è sicuramente a livello psico-fisico. Ogni individuo si sentirà sicuramente più coinvolto e motivato a svolgere le proprie mansioni, con conseguente miglioramento delle prestazioni e della soddisfazione (e non solo). Si tratta di un traguardo da non sottovalutare per la realizzazione professionale di ogni dipendente. 

I benefit sono grandi motivatori: aiutano i collaboratori a capire quanto il loro contributo sia importante per il successo dell’azienda, li fa sentire più importanti e, allo stesso tempo, apprezzati per il loro apporto. Ad esempio, quando il datore di lavoro offre uno sconto sugli abbonamenti in palestra, il personale percepisce l’attenzione posta al livello di salute di tutti, oltre che al semplice completamento delle attività quotidiane. 

In sintesi, i vantaggi del welfare aziendale per il personale sono:

  • più potere d’acquisto;
  • più sconti e convenzioni;
  • maggiore equilibrio tra vita e lavoro;
  • più motivazione nello svolgimento del proprio ruolo;
  • maggiore senso di appartenenza all’azienda.

I principali bonus e benefit aziendali

Dopo avere esaminato come funziona e i settori coinvolti, entriamo nel vivo dell’argomento: cosa può rientrare nel welfare aziendale 2024? Innanzitutto, non c’è una sola tipologia, ma possiamo partire dalle due macro categorie: benefit aziendali o bonus aziendali.

Benefit aziendali

Per benefit aziendali si intendono i beni e i servizi che vengono concessi dall’azienda ai dipendenti al di fuori della retribuzione mensile prevista nella busta paga. A loro volta, possono essere distinti in fringe benefit e flexible benefit.

Per fringe benefit si intendono i vari compensi in natura aggiuntivi rispetto allo stipendio, come l’auto aziendale o lo smartphone, concessi a un numero ristretto di persone. Il grande vantaggio è quello di essere esenti da tassazione, a patto che vengano rispettati i limiti stabiliti dalla Legge. Come stabilito dall’articolo 51 del TUIR (Testo Unico sulle Imposte sui Redditi), attualmente per i dipendenti senza figli la soglia è di 1000 euro, mentre la soglia fringe benefit è a 2000 euro per chi ha figli a carico.

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Quando parliamo di flexible benefit, invece, ci riferiamo a beni e servizi che il datore di lavoro può mettere a disposizione a categorie più estese di collaboratori. Questa tipologia di benefit è esente da tasse senza un limite massimo di spesa perché viene considerata complementare alla retribuzione (e non aggiuntiva, come nel caso dei fringe benefit). Tra i flexible benefit possiamo trovare varie convenzioni aziendali per dipendenti, tra cui:

  • asili nido;
  • borse di studio;
  • corsi di perfezionamento;
  • assicurazioni sanitarie;
  • abbonamenti ai mezzi pubblici.

In particolare, investire sulla formazione personale dei dipendenti può aiutarli a ottenere una posizione migliore e ad avanzare nella loro carriera. Al contempo, se le persone sono più istruite probabilmente avranno una maggiore conoscenza delle attività aziendali e si sentiranno motivate a rimanere più a lungo nel team. 

Rientrano in questa categoria i corsi di lingue o i programmi altamente professionalizzanti come gli MBA, che consentono di incrementare le skill e fare un salto di qualità. 

Bonus aziendali

Un discorso a parte deve essere invece fatto per i bonus aziendali. Diversamente dai benefit del pacchetto welfare che abbiamo appena esaminato, erogati in natura, rappresentano un extra in denaro. Per fare qualche esempio, può trattarsi di:

Solitamente sono previsti dal contratto, ma in altri casi può essere la stessa azienda a istituirli autonomamente. Ci sono anche casi in cui è direttamente lo Stato a erogare determinati benefit, come per esempio la carta risparmio spesa, in base all'ISEE della famiglia richiedente.

Cosa posso pagare con il welfare aziendale?

Oltre a conoscere quali sono le tipologie di welfare aziendale, a questo punto ti starai chiedendo dove e come spendere questi pacchetti. La risposta più immediata è che a ogni benefit corrisponde una spendibilità differente. 

Con i fringe benefit è possibile ricevere dei buoni sconto per fare shopping sui principali e-commerce e nei negozi fisici. Si possono comprare molte cose, dalla spesa all’abbigliamento, ma anche accessori, prodotti per la cura della persona, libri, articoli tecnologici, giochi per bambini, articoli per la casa, attrezzi per il fai-da-te e tutto ciò che serve per gli animali domestici.

Diversamente, i flexible benefit (chiamati anche “Tempo libero”) permettono di pagare pernottamenti in hotel, biglietti dei mezzi pubblici e persino pacchetti vacanze. Ma non solo: tra gli altri esempi di welfare aziendale rientrano anche i corsi di formazione, gli abbonamenti ai servizi di streaming, gli abbonamenti in palestra e i servizi legati alla salute mentale. È solo un piccolo elenco che varia in base alle convenzioni strette dall’azienda.

Scegliere strumenti al passo con i tempi: il Welfare Coverflex

Il mondo cambia velocemente, così come tutto ciò che riguarda la gestione aziendale, compreso il welfare aziendale. Oggi le soluzioni per snellire i processi di erogazioni dei benefit sono svariate e al passo con i tempi. Scegliendo le migliori piattaforme sul mercato, le aziende possono assicurare un’esperienza impeccabile ai dipendenti e velocizzare l’erogazione del welfare grazie alla praticità dei servizi digitali.

Coverflex è una soluzione completa e flessibile, 100% digitale. Tutto avviene online, in modo intuitivo e rapido, senza intermediari e con poca burocrazia. Basta registrare la propria azienda, scegliere il piano di welfare aziendale più adatto e definire un budget. Grazie alla Coverflex Card, una voucher card su circuito Visa che l’azienda può ricaricare in pochi click, i dipendenti possono accedere alle convenzioni e alle offerte dedicate. 

In aggiunta alla piattaforma per il welfare aziendale, oggi le app consentono al personale di avere sempre un quadro completo della propria situazione e dei vantaggi offerti. Come funziona in breve per l’azienda:

  • creazione di un account sul portale di welfare aziendale;
  • definizione del budget;
  • aggiunta dei dipendenti;
  • ricarica del budget, quando necessario.
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