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beni e i servizi erogati dal datore di lavoro in natura, come forma di retribuzione aggiuntiva, sono sempre più popolari tra i dipendenti perché offrono innegabili vantaggi per entrambe le parti. Tecnicamente, si chiamano fringe benefit: ma a chi spettano? E come funzionano?

Scoprilo nel nostro articolo: oltre a elencare le categorie interessate, approfondiamo le normative che regolano questo tipo di iniziativa aziendale, insieme ai consigli per coglierne tutti i benefici.

Fringe benefit: come funziona?

Per capire meglio cos’è un fringe benefit e a chi spetta, partiamo dalle basi. Dietro questa definizione in inglese, che per molti risulta ancora più o meno oscura, si celano diversi esempi di benefit, tra cui:

  • voucher per fare shopping nei negozi e online;
  • polizze assicurative e prestiti;
  • stock option;
  • alloggi, computer, auto aziendale e altri beni materiali concessi a uso personale o promiscuo.

Il datore di lavoro li eroga volontariamente, sulla base di un calcolo che considera la convenienza fiscale e i vantaggi in termini di produttività e fidelizzazione del personale. 

Se da un lato i dipendenti ci guadagnano in termini di alleggerimento delle spese quotidiane, l’azienda può attirare i migliori candidati durante la fase di selezione del personale, farli crescere durante il rapporto lavorativo e aiutarli a sentirsi veramente parte integrante dell’organizzazione, per un ambiente di lavoro più sereno.

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A chi spetta il fringe benefit

Va specificato che, salvo non siano previsti esplicitamente dal contratto, i fringe benefit non sono obbligatori. Sta all’azienda comprendere perché rappresentano un grande vantaggio sotto svariati punti di vista. Ad esempio, oltre a essere deducibili al 100%, sono un incentivo che permette ai dipendenti di sentirsi più partecipi e valorizzati.

Chi ne ha diritto

Di norma, i fringe benefit possono essere concessi a qualsiasi persona che rientri nella possibile platea di beneficiari, ovvero:

  • dipendenti a tempo indeterminato o determinato;
  • dipendenti in part-time o full time;
  • dipendenti in smart working;
  • apprendisti, stagisti e lavoratori a progetto.

Tuttavia, solitamente vengono accordati ad personam o a categorie più ristrette dei collaboratori, come manager e quadri. Questo li differenzia dai flexible benefit, che sono invece concessi a tutta la forza lavoro o quantomeno a fasce molto ampie, visto che hanno una spiccata valenza di natura sociale.

Soglie di erogazione

Abbiamo visto a chi spetta il fringe benefit, ma c’è un altro aspetto fondamentale da considerare: mentre i flexible benefit sono sempre esentasse, la tassazione dei fringe benefit entra in gioco solo quando si superano determinate soglie.

Negli ultimi anni, questi limiti sono cambiati spesso. Per molto tempo, il tetto massimo era di 258,23 euro all’anno per dipendente, poi nel 2022 è stato elevato prima a 600 euro e successivamente a 3.000 euro per rispondere alle difficoltà economiche del periodo. Il Decreto Lavoro del 2023 ha poi ridefinito la situazione, introducendo le soglie attuali che sono state confermate anche per il 2025.

Oggi, il fringe benefit fino a 2.000 euro spetta esclusivamente ai dipendenti con figli fiscalmente a carico, mentre per tutti gli altri la soglia resta fissata a 1.000 euro all’anno. Questo rappresenta un notevole aumento rispetto ai vecchi limiti di 258,23 euro applicati in passato.

Per ottenere l’esenzione fino a 2.000 euro, il lavoratore deve avere figli fiscalmente a carico, che possono essere legittimi, nati fuori dal matrimonio ma riconosciuti legalmente, adottivi o affidati. Questa misura continua a essere un importante strumento di sostegno per le famiglie e un incentivo per le aziende a investire nel welfare aziendale.

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Come erogare il fringe benefit ai dipendenti

Ora che sai a chi spettano i fringe benefit in busta paga, vediamo attraverso quali modalità possono essere concessi. Tutto dipende dal tipo di bene o servizio scelto. Il datore di lavoro può anche abbinarli ad altri bonus, sconti, benefit per il tempo libero e buoni pasto, come prevede la soluzione di welfare aziendale Coverflex

Tutto passa per una comoda card distribuita ai dipendenti, su cui viene caricato il budget a disposizione e che offre un’eccellente spendibilità. Ad esempio, nel caso in cui il dipendente riceva un buono shopping, potrò poi spenderlo come desidera presso i partner convenzionati. Si possono poi erogare i fringe benefit come regali di Natale o per altre occasioni importanti.

Fringe benefit Coverflex: la soluzione innovativa

Sapere chi ha diritto ai fringe benefit è il primo passo per pianificare un sistema di welfare aziendale completo, efficiente e vantaggioso. Coverflex propone soluzioni mirate per semplificare la procedura e ottimizzare la spesa. Grazie a un sostanziosa riduzione della burocrazia, tutto avviene rapidamente e online. 

L’azienda deve solo effettuare l’iscrizione online a Coverflex Fringe, scegliere il format che preferisce e definire il budget. Dopo aver ricevuto la Coverflex Card, già caricata con la somma prevista, il dipendente potrà comprare moda, accessori, prodotti per la cura della persona, articoli per bambini, prodotti per gli animali domestici, casalinghi, attrezzi per il fai-da-te, libri, tecnologia e persino il gaming. 

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