contratti a tempo determinato sono ormai una costante per alcuni dei settori chiave del nostro Paese, come quello del turismo o dell’agricoltura. Questo porta necessariamente a una riflessione sulla gestione dei rapporti di lavoro, in particolare per quanto riguarda il welfare aziendale: gli stagionali ne hanno diritto oppure no?
Molte aziende non sanno se e come offrire loro i benefit perché i tempi sono ristretti e portano a una complessità nell’erogazione delle forme retributive extra, come ad esempio i buoni pasto o i buoni acquisto. Nel nostro articolo ti spieghiamo come organizzare i benefit aziendali e il welfare in modo efficace e conforme alla normativa.
I lavoratori stagionali hanno diritto al welfare?
Negli ultimi anni il tema del welfare aziendale è diventato cruciale per qualsiasi settore lavorativo. I benefici sono molti: oltre ai vantaggi fiscali, produttivi e di brand image per le imprese, aiuta a sostenere i dipendenti nella vita di tutti i giorni, soprattutto in questi anni di grandi trasformazioni per il mondo del lavoro. Non sorprende quindi che le parti sociali abbiano puntato al massimo sui benefit, facendoli diventare una parte fondamentale delle contrattazioni nazionali.
Tra le caratteristiche peculiari del panorama lavorativo italiano c’è però una forte incidenza dei contratti a tempo determinato. Questo si riscontra in alcuni comparti di rilievo, come quello turistico e agricolo, ma anche in quelli di retail, eventi, ristorazione e logistica. Questi settori mostrano forti oscillazioni dei livelli di occupazione in base ai diversi momenti dell’anno: ad esempio, le strutture ricettive necessitano di più personale in estate e durante le festività, mentre in altri mesi possono addirittura restare completamente fermi.
In passato si è cercato di venire incontro alle necessità dei dipendenti a tempo determinato offrendo una maggiore elasticità su ore lavorate e riposo. E i benefit dove li mettiamo? Come anticipato, il welfare aziendale per gli stagionali riscontra delle criticità dovute prevalentemente alle tempistiche. Chi si occupa di pianificare i pacchetti di benefit, dai piccoli imprenditori ai responsabili HR, deve prima di tutto fare riferimento alle leggi.
Cosa dice la normativa
Innanzitutto va detto che, in linea generale, i benefit (ovvero buoni pasto, fringe benefit o welfare) sono obbligatori per tutti i dipendenti (anche con contratto a tempo determinato) solo se previsti dal CCNL di categoria o da un regolamento interno. Diversamente, il datore di lavoro può decidere volontariamente di erogarli. Perché farlo, allora? Semplice: dalla Legge di stabilità 2016, lo Stato ha introdotto delle agevolazioni fiscali che favoriscono l’implementazione di un piano di welfare.
Dal punto di vista delle imposte, l’articolo 51 TUIR al momento prevede che fino al 2027 i fringe benefit siano esentasse fino a 1000 euro all’anno per tutti i dipendenti senza figli e fino a 2000 euro all’anno per chi ha figli a carico (e deducibili al 100% per le aziende).
I buoni a pasto, considerati a parte, sono esentasse fino a 8 euro al giorno nella versione elettronica (100% deducibili ai fini delle imposte dirette, con IVA del 4% interamente detraibile) e fino a 4 euro al giorno in quella cartacea. Il welfare con valore assistenziale o sociale, assegnato a tutto il personale o categorie intere (con possibilità di fruizione anche da parte dei familiari dei dipendenti), è invece sempre esente da tasse e contributi.
Come strutturare un piano welfare per stagionali
Da quanto ha stabilito il Legislatore si deduce che, nel caso il welfare sia obbligatorio, gli stagionali devono poter ricevere i benefit proprio come chi ha un contratto a tempo indeterminato. Diversamente, se è l’azienda a proporre di sua spontanea iniziativa un piano welfare, è però importante impostare il piano nel migliore dei modi per cogliere i vantaggi a cui abbiamo già accennato.
Ecco alcuni punti fermi che ti consigliamo di seguire per gestire sempre al meglio il welfare aziendale per gli stagionali:
- Proporzionalità temporale → eroga il benefit in base ai mesi di contratto
- Flessibilità di utilizzo → punta su fringe benefit o buoni pasto digitali, più facilmente spendibili
- Velocità di attivazione → scegli sistemi digitali per non perdere tempo tra documenti e approvazioni
- Comunicazione chiara → spiega al tuo team come usare i benefit anche in un periodo limitato
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I migliori benefit da offrire ai lavoratori stagionali
Come avrai intuito, il welfare aziendale degli stagionali può essere insidioso. Il trucco, però, è scegliere i benefit migliori. I tradizionali pacchetti welfare fissi con scadenza a un anno non sono convenienti, perché non lasciano il tempo necessario per utilizzare il bonus. Al contrario, la soluzione più semplice per gli stagionali sono i buoni pasto: si possono utilizzare subito e quotidianamente. I dipendenti li apprezzano, perché sono pensati per la spesa e i pasti, e le aziende ci guadagnano in soddisfazione del personale e ottimizzazione della fiscalità.
Allo stesso modo, i fringe benefit per gli stagionali (i buoni acquisto, ad esempio), sono subito spendibili e contribuiscono immediatamente a ridurre le spese di tutti i giorni. E, meglio ancora, le soluzioni più apprezzate sono quelle che permettono di modulare i pacchetti, includendo diverse categorie di benefit e offrendo grande flessibilità nell’assegnazione.
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