uoni pasto o fringe benefit, questo è il dilemma! Per decidere quale tipologia di benefit assegnare ai dipendenti, prima di tutto devi conoscere le differenze chiave, i vantaggi offerti e l’imposizione fiscale. A proposito, sapevi che possono aiutarti ad abbattere la fiscalità della tua azienda?
Se fatichi a orientarti in questo mondo, ti aiutiamo noi. Scopri qual è la differenza tra fringe benefit e buoni pasto, quando è più conveniente offrire l’uno o l’altro e come scegliere in base al tipo di azienda e alle esigenze del tuo team.
Cosa sono i fringe benefit?
Partiamo dallo strumento che per molte aziende è ancora poco sfruttato: i fringe benefit. Sarà per il nome solo apparentemente misterioso, che in italiano potremmo tradurre come “vantaggi marginali”. Nella pratica si tratta di compensi in natura che si aggiungono alla retribuzione ordinaria e sono esenti da tassazione, se si rispettano i limiti indicati dalla normativa vigente. Sono considerati fringe benefit:
- auto aziendale;
- smartphone aziendale o altri strumenti di lavoro;
- prestiti personali;
- polizze assicurative;
- immobili in locazione;
- stock option;
- buoni acquisto.
In base all’articolo 95, comma 1 del TUIR, per i fringe benefit c’è la deducibilità totale dal reddito di impresa. In più, stando agli ultimi aggiornamenti in vigore presumibilmente fino al 2027, sono esenti da imposte e contributi previdenziali fino a 1000 euro per chi non ha figli e fino a 2000 euro per chi ha figli a carico. Questo perché lo Stato ha valorizzato fiscalmente i benefit, considerandoli una forma di retribuzione flessibile che garantisce vantaggi per aziende e personale.
A meno che non sia prevista da un accordo collettivo oppure da un regolamento interno, l’erogazione dei fringe benefit è completamente volontaria e può essere anche ad personam. Possono essere concessi a tutti i dipendenti a tempo indeterminato o determinato, in part-time o full time, così come a chi lavora in smart working o sta svolgendo un apprendistato, uno stage oppure un lavoro a progetto.
Cosa sono i buoni pasto?
Da non confondere con i buoni acquisto dei fringe benefit, i buoni pasto sono dei voucher che l’azienda mette a disposizione dei suoi dipendenti. Possono essere utilizzati per pranzare, ma anche per fare la spesa al supermercato e ordinare alimenti e bevande online. Sicuramente sono la forma di benefit più diffusa, ma anche la prima: furono infatti introdotti in Gran Bretagna negli anni Cinquanta (in Italia arrivarono solo una ventina d’anni dopo).
Tecnicamente i buoni pasto sono fringe benefit, ma in realtà non hanno una natura retributiva e presentano una fiscalità diversa. Per le aziende sono deducibili al 100%, con IVA al 4% detraibile, mentre per liberi professionisti sono deducibili fino al 75% con IVA al 10% detraibile. In più, sono esenti da contributi fiscali, previdenziali e assistenziali fino alla soglia di esenzione di 8 euro per i buoni pasto elettronici, mentre solo fino a 4 euro per quelli cartacei.
Perché questa distinzione? Semplice: le attuali leggi valorizzano il buono pasto elettronico perché è più sicuro, visto che non può essere facilmente rubato o smarrito come quello in carta, oltre che più sostenibile (non deve essere stampato su carta). Inoltre, va anche detto che con le moderne soluzioni digitali le aziende possono offrire ai dipendenti buoni pasto e fringe benefit combinati in modo semplice e flessibile.
Fringe benefit o buoni pasto? Le differenze a confronto
Abbiamo spiegato cosa sono nel dettaglio: per riassumere le varie peculiarità e avere una panoramica a colpo d’occhio, vediamo la differenza tra fringe benefit e buoni pasto nella nostra tabella sintetica. In particolare, ci siamo soffermati sui buoni acquisto.
Quando scegliere i fringe benefit e quando i buoni pasto
Ora che conosci la differenza tra buoni pasto e fringe benefit, ti starai chiedendo quale scegliere. In primo luogo, valuta le esigenze di budget (e non solo) della tua azienda. Spesso i buoni pasto hanno la precedenza e vengono concessi a tutti i dipendenti, soprattutto se non esiste un servizio mensa interno. Tuttavia, i fringe benefit rappresentano un ottimo incentivo e una gratificazione molto apprezzata dallo staff.
Ma non c’è bisogno di escludere uno o l’altro: grazie alle soluzioni più all’avanguardia puoi erogare ai dipendenti entrambi questi strumenti, impostando la somma che desideri corrispondere. Lo puoi fare in modo semplice e vantaggioso, in base alle risorse allocate dalla tua azienda. Ed è proprio quello che ti permette di fare Coverflex.
Con Coverflex, è tutto a portata di voucher card
I buoni pasto e i fringe benefit non sono la stessa cosa, ma insieme possono diventare semplicemente perfetti. Chiunque si occupi di assegnarli al personale, dai CEO ai consulenti del lavoro, sa bene che la flessibilità è tutto. Questo è particolarmente vero soprattutto per le aziende che stanno implementando o revisionando la loro strategia di benefit.
La soluzione Coverflex ti permette di integrare entrambi, assicurandoti una gestione personalizzabile e semplificata. Veloce e facile da implementare, non richiede intermediari e burocrazia. Tutto quello che devi fare è registrare la tua azienda e attivare Coverflex online, oppure contattare il nostro team, che sarà felice di aiutarti con l’attivazione.
Potrai così accedere alla piattaforma web e all’app mobile per Android e iOS, che facilita la gestione e la visualizzazione dei saldi. Inoltre, i dipendenti potranno caricare dei crediti aggiuntivi sul loro account o abbinare un metodo di pagamento personale, per pagare la somma mancante quando i buoni non raggiungono la cifra totale, senza dover utilizzare una seconda carta o contanti. È tutto a portata di Coverflex Card, fisica o digitale!
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