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rriva per tutti, presto o tardi, il momento di pensare ai piani finanziari per il futuro. Considerata l’incertezza strutturale che attraversa da anni il nostro Paese, è importante valutare quali variabili possono influire positivamente sulla propria stabilità economica. A proposito, sai come funziona la pensione integrativa? Ci hai già pensato?

 Ci sono molti buoni motivi per accantonare qualcosa in più, oltre ai contributi obbligatori. Dalla maggiore serenità personale alla possibilità di detrazione del fondo pensione integrativo, scopri di più sulla previdenza complementare e come sfruttarla al massimo.

Come funziona la pensione integrativa

Come suggerisce il nome stesso, la pensione integrativa si inserisce a supporto della previdenza obbligatoria, il cosiddetto primo pilastro. Fungendo quindi da secondo pilastro del nostro sistema pensionistico, aiuta le persone a tutelarsi ulteriormente in vista della terza età. 

Ma come funziona la pensione integrativa nella pratica? Essenzialmente, prevede il versamento di una serie di contributi, modulati in base alle proprie necessità. Una volta in pensione, si riceverà il capitale (insieme agli interessi maturati) in una sola soluzione o con cadenza mensile. La quota dipenderà quindi non solo da quanto versato, ma dalla durata e dal tipo di investimento scelto.

Quando si sceglie di aderire a una pensione integrativa è possibile versare un contributo extra e, in aggiunta, il TFR maturato attraverso il proprio lavoro (invece di lasciarlo in azienda). L’importo viene investito in azioni, obbligazioni, titoli di stato o altri prodotti finanziari, che generano un interesse di tipo variabile.

In caso emergano necessità, si può accedere a quanto già versato secondo differenti modalità di anticipo. Il riscatto del capitale e degli interessi, invece, avviene al termine del periodo pattuito e può essere trasformato in rendita. Inoltre, durante l’accumulo è normalmente possibile variare l’entità e la periodicità dei contributi.

Quali sono i vantaggi della pensione integrativa?

Ma perché stipulare una pensione integrativa? Molto banalmente, per avere maggiore sicurezza, visto che già oggi per la maggior parte delle persone la pensione pubblica non arriva nemmeno ai 1000 euro lordi mensili. E nei prossimi decenni potrebbe andare molto peggio.

Considerata la valenza sociale di questo strumento, la pensione integrativa è spesso prevista dai CCNL e agevolata fiscalmente. Oltre alla deducibilità dei fondi pensione, i rendimenti hanno una tassazione più contenuta rispetto a quella prevista per i normali investimenti. In più, va detto che ci sono diverse tipologie e che vi possono accedere dipendenti pubblici, privati, autonomi, liberi professionisti e persino chi non ha un impiego. 

Una cosa che forse non tutti sanno è che il datore di lavoro può erogare dei benefit ai dipendenti e distribuirli come budget welfare da destinare al fondo pensione. Questo è proprio quello che avviene nella soluzione di welfare aziendale Coverflex, grazie a cui i collaboratori ottengono bonus da utilizzare come preferiscono.

Che differenza c’è tra fondo pensione e pensione integrativa?

Si tende sempre a parlare di fondo pensione e pensione integrativa come se fossero la stessa cosa, ma in realtà c’è una sottile differenza. In realtà il fondo pensione è solo una delle possibilità a disposizione per crearsi pensione integrativa. Per rendere ancora più chiara la cosa, potremmo dire che il primo è lo strumento, mentre il secondo è il risultato, ovvero la rendita o il capitale. 

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Quando conviene aprire un fondo pensione integrativo

Abbiamo visto come funziona la pensione integrativa e quali sono i vantaggi, ma quando è meglio cominciare? La risposta breve e diretta è: prima si fa, meglio è, persino da giovani, fin dal primo contratto a tempo indeterminato. Attendere anche solo qualche anno potrebbe incidere sul risultato che si vuole ottenere. Iniziare subito è meglio perché la rendita finale dipende da molte variabili, tra cui:

  • quota versata;
  • periodo di contribuzione;
  • rendimenti.

A proposito di rendimenti, abbiamo già accennato all’agevolazione sulla tassazione. C’è inoltre un risparmio sul riscatto del fondo pensione, che di norma è soggetto alla ritenuta del 15%, ma viene ridotto dello 0,30% per ogni anno di durata del contratto fino a un minimo del 9%.

Pensione integrativa a 50 anni: conviene?

Sebbene iniziare prima sia meglio, non è comunque mai troppo tardi. Ad esempio, se si inizia ad accantonare la pensione integrativa a 50 anni è preferibile puntare su un programma che preveda dei contributi più elevati. A questa età oggi si hanno davanti ancora circa vent’anni di carriera, ma sicuramente con prospettive professionali più solide e ambiziose.

Fondo pensione integrativo: quanto versare al mese

Così come per la domanda sull’età migliore per cominciare, anche per l’entità del contributo non c’è una sola risposta. Fondamentalmente, dipende da quanto guadagni mensilmente e da quanto vuoi “rinunciare” sulle tue entrate fisse. Spesso chi è all’inizio preferisce rimandare il discorso del fondo pensione, magari perché c’è il mutuo a cui pensare, le spese per i figli o altro ancora. 

Abbiamo detto che l’importo è flessibile e che non c’è una somma prestabilita, ma bisogna comunque fare qualche riflessione personale. Ad esempio, versare troppo poco (sotto a 150 euro al mese, per intenderci) potrebbe non essere abbastanza per assicurarsi una buona rendita. 

Per farti un’idea, calcola quanto sarà ipoteticamente l’assegno corrisposto dall’INPS e stabilisci la cifra mensile necessaria per garantire il tuo livello di vita attuale. Il fondo pensione integrativo ti permetterà di colmare il gap mancante tra la pensione obbligatoria e le tue esigenze personali. Non dimenticare la tassazione agevolata dei fondi pensione, che offre la possibilità di spostare il TFR nel fondo pensione e di sfruttare al massimo un eventuale buono welfare per aumentare i contributi.

Contribuisci al tuo fondo pensione grazie al welfare Coverflex

Un piano di benefit ben costruito, come quello proposto da Coverflex, consente all’azienda di concedere ai dipendenti un bonus da trasferire alla pensione integrativa.

Tutto è semplicissimo e vantaggioso per entrambe le parti: il datore di lavoro si iscrive online, seleziona la formula adatta e assegna il budget ai collaboratori grazie alla Coverflex Voucher Card. Tramite la carta si possono ricevere beni e servizi presso negozi e partner convenzionati, oppure incrementare i contributi per il fondo pensione.

Il futuro si costruisce anno per anno: scopri come contribuire al tuo fondo pensione con Coverflex e metti in cassaforte il tuo domani!

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