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uoi iniziare un’attività in proprio? La prima cosa da fare, ovviamente dopo aver trovato la nicchia professionale in cui inserirti, è aprire la Partita IVA. Si tratta di un’operazione molto semplice, ma necessaria per formalizzare la tua posizione fiscale. 

Hai già deciso quale regime fiscale scegliere? E sai quanto costa aprire la Partita IVA? Scopri tutto nella nostra guida e inizia a pianificare tutti i passaggi obbligatori per lavorare autonomamente.

I requisiti per aprire la P.IVA

Partiamo da un’informazione pratica: cosa serve per aprire la Partita IVA? Ti sorprenderà sapere che non serve molto, oltre ovviamente a un’ottima idea di partenza e alla tua professionalità. I primi requisiti per aprire la Partita IVA sono:

  • avere almeno 18 anni;
  • essere residenti in Italia;
  • nel caso di alcune categorie di liberi professionisti, avere un titolo di studio o la laurea, l’abilitazione e dimostrare l’iscrizione a un albo di categoria.

Da questo possiamo facilmente dedurre anche chi non può aprire la Partita IVA, ovvero minorenni e persone che non hanno la residenza, oltre a chi è sprovvisto delle qualifiche professionali obbligatorie. Visto che si tratta di un passo importante, consigliamo anche di informarsi approfonditamente su come funziona la Partita IVA, in particolar modo per il tipo di settore in cui si vuole operare.

Quando aprire la Partita IVA?

In generale, quando si intende portare avanti un’attività in modo continuativo. Una cosa che forse non tutti sanno è che possono aprire la Partita IVA anche i dipendenti o i pensionati, a patto che i redditi da lavoro subordinato o pensione non superino i 30.000 euro all’anno.

Scegliere il regime: ordinario o forfettario?

A proposito di scelte da compiere, una delle prime cose da fare è valutare il regime fiscale di appartenenza, da cui dipendono tutti gli adempimenti previdenziali e contabili. Meglio aprire la Partita IVA forfettaria o ordinaria? La risposta immediata è: dipende dal caso specifico. 

Il regime ordinario prevede una contabilità più complessa, insieme a una tassazione completa, ed è quello utilizzato soprattutto dalle società di persone o di capitali. Come alternativa, esiste anche il regime semplificato: l’imposizione fiscale è la medesima, ma la gestione è più semplice.

Il regime forfettario, al contrario, è quello utilizzato dalle persone fisiche (autonomi e liberi professionisti) e dalle ditte individuali. Il requisito fondamentale è non superare la soglia di fatturato di 85.000 all’anno: sotto questo limite si beneficia di un’imposta unica sostitutiva, oltre a non applicare l’IVA in fattura e non dover eseguire le scritture contabili.

A fronte di questi vantaggi, chi decide di aprire la Partita IVA forfettaria non potrà però scaricare tutte le spese professionali, ma solo un forfait calcolato in base al codice ATECO in cui rientra l’attività svolta. Per questo sono spesso i giovani ad aprire la partita IVA agevolata o, comunque, chi non prevede grandi volumi di fatturato.

Le tasse da pagare

Chi opta per l’apertura della Partita IVA con regime ordinario dovrà obbligatoriamente pagare le seguenti imposte:

  • IVA (da inserire in fattura e liquidare periodicamente);
  • IRPEF secondo lo scaglione di riferimento;
  • IRES del 24%;
  • IRAP, fissata a livello regionale.

Diversamente, i forfettari non pagano l’IVA e hanno solo un’imposta sostitutiva. Per i primi cinque anni la tassa unica è al 5%, dal sesto in poi diventa 15%. Entrambi i regimi, così come quello semplificato, sono però tenuti al pagamento dei contributi INPS o alla propria cassa professionale.

Come aprire una Partita IVA: la procedura

Vediamo ora come aprire la Partita IVA passo per passo. Sebbene ci si possa sempre rivolgere al proprio commercialista o al CAF, per le persone fisiche è facile e rapido. Bisogna solo compilare e indicare la dichiarazione di inizio attività e presentare il modulo completo in ogni sua parte all’Agenzia delle Entrate insieme ai propri documenti entro 30 giorni dalla data di inizio della propria attività.

I moduli sono l’AA9/12 per autonomi, liberi professionisti o ditte individuali. Per le società e le attività di tipo commerciale c’è l’obbligo di iscrizione in Camera di Commercio tramite il modello ComUnica. Inoltre, potrebbero dover presentare la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) ed effettuare l’iscrizione all’INAIL.

Facciamo un esempio: cosa deve fare un libero professionista che vuole aprire la Partita IVA online? Può semplicemente inviare il modulo tramite PEC e apporre la firma digitale seguendo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, è possibile farlo anche di persona o tramite raccomandata. Le tempistiche in genere non superano i dieci giorni di tempo.

Quanto costa aprire la Partita IVA?

Per quanto riguarda i costi di apertura della Partita IVA forfettaria, se non si ricorre all’aiuto di commercialisti o al CAF non ci sono spese. Per il regime ordinario, che richiede più passaggi, è sempre consigliato farsi assistere da esperti per evitare di compiere errori. Considerando la consulenza e le pratiche da svolgere, bolli inclusi, il costo è di almeno 500 euro.

Regime ordinario? Scegli i buoni pasto Coverflex!

Ora che sappiamo come fare, i costi e quanto tempo ci vuole per aprire una Partita IVA, vediamo come ottenere più benefici. Sapevi che chi sceglie il regime ordinario può utilizzare i meal voucher? Non è infatti una prerogativa aperta solo alle aziende: anche liberi professionisti e ditte individuali possono beneficiare della deducibilità al 75% dei buoni pasto, che offrono la detrazione IVA del 10% fino a un importo massimo pari al 2% del fatturato totale. 

E il vantaggio diventa ancora più grande con la soluzione Coverflex per buoni pasto, da attivare in pochi click direttamente sulla piattaforma. Tutto passa poi per la Coverflex Voucher Card, una comoda carta prepagata del circuito VISA su cui caricare il credito utilizzabile per pagare la spesa o il pranzo in tantissimi (oltre 100.000!) supermercati, gastronomie, ristoranti, locali, take-away e bar convenzionati, anche per delivery.

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