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a quanto tempo si parla di Sugar Tax in Italia? Sicuramente da tanto, forse troppo, ma l’entrata in vigore ha continuato a slittare di anno in anno. Presto, però, le cose potrebbero cambiare: dopo essere stata posticipata più volte, la nuova imposta forse è davvero pronta al varo. 

La tassa sullo zucchero, già presente in altri Paesi europei, dovrebbe aumentare il gettito fiscale, ma soprattutto contribuire alla lotta contro l’obesità e altre malattie. Leggi nel nostro articolo qual è la data da fissare sul calendario (almeno per ora), gli importi previsti e le eventuali sanzioni.

Che cos’è la Sugar Tax?

Il collegamento tra un’alimentazione troppo ricca di dolci e l’obesità è ormai noto. In particolare, se introdotti nel corpo per via liquida, gli zuccheri possono sovraccaricare pancreas e fegato, portando a diabete e problemi cardiovascolari. Un recente studio della rivista medica European Journal of Public Health è partito proprio dai dati dell’OMS, che indicano la correlazione tra elevata assunzione di bevande zuccherate e varie patologie, per sollecitare i governi a implementare una tassa sullo zucchero.

E alcune nazioni lo hanno già fatto, ottenendo benefici fiscali e sociali, come ad esempio la Gran Bretagna. Secondo la ricerca del 2023 presentata nella rivista Plos Medicine, dal debutto della Sugar Tax in UK nel 2018 c’è stata una riduzione dell’8% dei livelli di obesità nelle bambine di 10 e 11 anni. 

In Italia, dove i tassi di obesità infantile sono tra i più alti in Europa, l’entrata in vigore di questa imposta correttiva si aspettava già da tempo. Ma cos’è la Sugar Tax, esattamente? In pratica, è una tassa sulle bevande analcoliche edulcorate presentata nel 2019 durante il Governo Conte, entrata poi nella Manovra del 2021. 

Dopo svariati rinvii, dovuti anche all’opposizione dei produttori, la Legge di Bilancio 2024 l’ha posticipata al 1° luglio 2024, come nel caso della Plastic Tax. Riuscirà la Sugar Tax a superare le polemiche e a entrare nel vivo? Dopo il via libera agli aumenti sulle locazioni brevi e alla rimodulazione dei bonus edilizi, potrebbe essere un altro dei punti chiave di quest’anno per l’attuale Esecutivo.

Quali sono i prodotti tassati?

La Sugar Tax sarà applicata esclusivamente alle bevande edulcorate, che si tratti di prodotti finiti o da diluire. Entrando più nel dettaglio, si tratta dei prodotti elencati alle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell’Unione europea. Nella prima categoria rientrano i succhi di frutta, mentre nella seconda le birre analcoliche e le acque addizionate con dolcificanti, zuccheri e altri aromi.

Le bibite colpite dalla tassa, destinate al consumo alimentare umano, possono essere addolcite con zuccheri di origine naturale o sintetica. Inoltre, il titolo alcolometrico deve essere inferiore o uguale a 1,2% in volume. 

Sono invece esenti le bevande destinate all’export e quelle con un contenuto ridotto di edulcoranti (massimo 25 grammi per litro per i prodotti finiti e a 125 grammi per chilogrammo per i preparati da diluire).

Chi deve pagare la Sugar Tax?

Chi in questi anni si è dimostrato contrario alla Sugar Tax ha parlato di un effetto domino sul settore, con aumenti di prezzo che andranno a colpire il consumatore finale. Tuttavia, l’imposta di per sé dovrà essere corrisposta da:

  • produttori nazionali di bevande e preparazioni edulcorate;
  • soggetti che si occupano solo dell’aggiunta di edulcoranti;
  • importatori italiani (UE ed extra UE).

Importante: le aziende italiane che esportano i prodotti interessati fuori dai nostri confini non sono invece tenute a corrispondere la Sugar Tax.

Importi e sanzioni

Il decreto ufficiale, contenuto originariamente nella Legge di Bilancio 2020, ha indicato anche le modalità di versamento della Sugar Tax. I soggetti interessati dovranno registrarsi all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in via telematica e seguire le indicazioni. Basandosi su queste dichiarazioni mensili, da inviare entro la fine del mese successivo, l’Agenzia potrà quantificare l’importo dovuto e comunicare gli estremi per pagare. 

La tassa sullo zucchero dovrà essere corrisposta attraverso delega bancaria o altre forme riconosciute dalla Tesoreria dello Stato. Il tributo si calcola sulla base di questi importi:

  • 10 euro per ogni ettolitro, se si tratta di bevande già pronte;
  • 0,25 euro per ogni chilogrammo, se si tratta di concentrati da diluire.

Per quanto riguarda le multe, possiamo distinguere tre casi possibili:

  • il doppio o il quintuplo della tassa evasa, partendo da un minimo di 250 euro, in caso di mancato pagamento;
  • il 25% della tassa dovuta, partendo da un minimo di 150 euro, in caso di ritardo nel pagamento;
  • da 250 fino a 2.500 euro, se si presenta la dichiarazione in ritardo o per altre violazioni.

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A fronte di un aumento dei costi per chi è nel settore, gli effetti della Sugar Tax in Italia possono essere arginati grazie a un’ottimizzazione dei costi aziendali. Le aziende interessate dovrebbero cogliere tutte le possibilità offerte dai vari bonus fiscali e affiancarle a una strategia olistica. 

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