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buoni pasto sono uno dei benefit aziendali più famosi, ma anche più apprezzati, dai lavoratori. Nati come servizio sostitutivo all’interno delle aziende che non avevano la mensa, si sono affermati anche in Italia a partire dagli anni ‘70 come uno dei mezzi più efficaci per supportare l’acquisto di beni alimentari da parte di dipendenti e lavoratori autonomi.

Semplificando, i buoni pasto sono un mezzo di pagamento sotto forma di ticket che si possono utilizzare per acquistare un pasto non solo in bar e ristoranti, ma anche per fare la spesa al supermercato, ordinare online e per il food delivery. Se stai pensando di adottare questo benefit per i tuoi dipendenti però, ti sarà di certo capitato di chiederti: ma quali sono i vantaggi dei buoni pasto per le aziende?

Anche i vantaggi per un datore di lavoro possono essere tanti. I primi riguardano di certo la sfera fiscale ed economica, ma non solo. Tra i vantaggi intangibili ci sono anche quelli che interessano il rapporto con i dipendenti e il loro legame all’azienda. Se anche tu ti stai chiedendo: quanto costano davvero i buoni pasto a un’azienda? Quali sono i reali vantaggi nell’offrirli nel pacchetto welfare? E come si possono erogare ai propri collaboratori? Sei nel posto giusto.

Buoni pasto: perché convengono alle aziende?

I vantaggi principali che possiamo elencare sono, come potrai immaginare, di natura economica. Per farti orientare al meglio, iniziamo a darti una panoramica panoramica semplificata e veloce dei principali benefici.

I buoni pasto permettono alle imprese di registrare un risparmio che comprende i seguenti aspetti:

  • un costo deducibile fino a 4 € al giorno per i titoli cartacei e 8 € al giorno per i buoni elettronici;
  • esenzione da oneri previdenziali ed esclusione dal calcolo del TFR;
  • IVA detraibile al 100% con aliquota agevolata per le aziende al 4%;

Ma ci sono altri elementi da considerare per comprendere al meglio i vantaggi dei buoni pasto. Continua a leggere per un’analisi più approfondita. 

Vantaggi per i liberi professionisti e le ditte individuali

Contrariamente a quanto si possa pensare, i buoni pasto non sono solo destinati ai dipendenti aziendali. Anche i liberi professionisti a Partita IVA e le ditte individuali, infatti, possono beneficiare di questo benefit. I liberi professionisti possono scegliere l’importo del voucher a loro destinato, purché il loro inquadramento fiscale sia quello di una P. IVA a regime ordinario. Il regime forfettario resta infatti escluso da questo benefit.

Per queste categorie, l’importo speso per i buoni pasto può tuttavia essere deducibile solo al 75% e con IVA detraibile al 10% fino a un importo massimo pari al 2% del fatturato. Anche con queste condizioni, i buoni pasto rimangono un elemento estremamente vantaggioso per i lavoratori.

Le differenze tra buoni pasto cartacei ed elettronici

Di certo ti sarà capitato di vedere i buoni pasto in due forme: cartacea ed elettronica. I buoni cartacei si presentano sotto forma di tagliando, raccolti in un carnet. Ogni tagliando, proprio come un ticket, riporta il valore del buono, la data di scadenza e uno spazio per la firma dell'utilizzatore. I buoni pasto elettronici, invece, sono in formato digitale, e vengono caricati su una tessera simile a una carta di credito o debito. 

Le differenze di forma sono le più evidenti, ma anche la gestione dei buoni stessi cambia molto tra una tipologia e l’altra. Per i ticket cartacei, la società che li emette si occupa di gestire il processo di ordine e spedizione, mentre l'azienda che li distribuisce deve poi distribuirli ai propri collaboratori. Questo processo invece è decisamente più semplice se parliamo di buoni pasto elettronici: in questo caso è possibile ricaricare rapidamente le card tramite un portale dedicato e accessibile dall’ufficio amministrativo. Inoltre, grazie alla diffusione dei pagamenti telematici, i buoni pasto elettronici sono molto più comodi anche da utilizzare, grazie alla loro facilità e rapidità di utilizzo.

Costi e risparmi per l’azienda

I buoni pasto sono interamente deducibili dalle tasse, compresa l'IVA, il che significa che puoi risparmiare sui costi fiscali. 

Tuttavia, è importante considerare i diversi costi che compongono l'acquisto dei buoni pasto:

  • il valore facciale del buono pasto;
  • gli oneri sociali da versare sulla cifra che eccede la soglia di defiscalizzazione (4 € per i buoni cartacei e 8 € per quelli elettronici);
  • il costo della prestazione della società emittente;
  • eventuali costi relativi alle spese di consegna, nel caso si acquistino dei buoni cartacei;
  • l’IVA, che per le aziende ha un’aliquota agevolata al 4%;

Tieni inoltre presente che per usufruire dell'agevolazione fiscale, l'erogazione dei buoni pasto deve essere obbligatoria per tutti i dipendenti o per una categoria omogenea di lavoratori, come previsto dal CCNL di riferimento.

Per scoprire quali sono i lavoratori che possono beneficiare dei buoni pasto, leggi l’articolo nel quale spieghiamo come acquistare i buoni pasto.

I dipendenti in smart working hanno diritto ai buoni pasto?

Con i cambiamenti delle condizioni di lavoro, questa è stata una delle domande più frequenti tra i datori di lavoro. La risposta breve è sì, ne hanno diritto. 

A deciderlo è stata proprio l'Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello numero 956-2631/2020 della Direzione regionale del Lazio, che ha stabilito come le disposizioni in materia di deducibilità siano valide indipendentemente dall’orario di lavoro e dalle modalità con cui viene svolta l’attività lavorativa. Un altro punto a favore di questo benefit, vero?

Tassazione dei buoni pasto per l’azienda nel 2024

Come abbiamo visto finora, ci sono differenti tassazioni sui buoni pasto. I più convenienti sono di certo quelli in formato elettronico, mentre quelli in formato cartaceo hanno più oneri e tasse da calcolare non appena superano l’esigua soglia dei 4 €.

Magari stai iniziando a valutare anche la possibilità del caricamento dei buoni pasto in busta paga. Possiamo anticiparti che anche questa soluzione è decisamente poco vantaggiosa. Ma vediamo caso per caso quali sono i costi per l’azienda e qual è la soluzione senza dubbio più conveniente.

Risparmio buoni elettronici vs buoni cartacei

Immaginiamo che tu voglia emettere un buono pasto di 7,50€ ai tuoi dipendenti. Questa cifra rientra nella soglia prevista per i buoni elettronici ma eccede quella dei buoni cartacei, aumentando tasse e costi. Vediamo in che modo.

Buono pasto elettronico Buono pasto cartaceo
Valore facciale buono pasto 7,50 € 7,50 €
INPS a carico dell'azienda (30% ca.) 0,00 € 1,05 €
TFR, rateo 13ma, rateo 14ma 0,00 € 0,84 €
IRAP 3,9% 0,00 € 0,13 €
Numero dipendenti 10 10
Numero buoni/anno per ciascun dipendente 220 220
Costo aziendale annuo 16.500,00 € 20.944,00 €
Risparmio annuo dell'azienda con i buoni pasto elettronici 4.444,00 €

Risparmio buoni elettronici vs busta paga

Una soluzione può essere quella di caricare il valore dei buoni pasto direttamente sulla busta paga. Questa è senza ombra di dubbio la scelta meno vantaggiosa di tutte. Guarda in questa tabella perché.


Buono pasto elettronico Denaro in busta paga
Valore facciale buono pasto 7,50 € 7,50 €
INPS a carico dell'azienda (30% ca.) 0,00 € 2,25 €
TFR, rateo 13ma, rateo 14ma 0,00 € 1,81 €
IRAP 3,9% 0,00 € 0,29 €
Numero dipendenti 10 10
Numero buoni/anno per ciascun dipendente 220 220
Costo aziendale annuo 16.500,00 € 26.070,00 €
Risparmio annuo dell'azienda con i buoni pasto elettronici 9.570,00 €

Buoni pasto elettronici, la scelta più vantaggiosa

Come abbiamo visto finora, dal punto di vista fiscale è fuori da ogni dubbio che la scelta più conveniente sia quella di adottare i buoni pasto digitali.

Per scoraggiare l’utilizzo di quelli cartacei, è infatti intervenuta la Legge di Bilancio 2020, che ha introdotto differenze sostanziali tra i buoni pasto cartacei ed elettronici. 

I buoni cartacei non sono soggetti a trattenute per i dipendenti, ossia rimangono detassati, fino a 4 euro giornalieri. Mentre i buoni pasto elettronici sono esenti da tassazione fino a 8 euro giornalieri. Questo significa che fino a quelle soglie, i buoni pasto non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente.

Come potrai immaginare, la soglia raddoppiata che si può raggiungere con i buoni interamente digitali li rende decisamente più appetibili sia per le aziende che per i dipendenti.

Il requisito fondamentale sembra essere quello di rientrare in questa soglia. Ma cosa succede se la si supera? Continua a leggere per saperne di più.

Cosa succede quando il buono pasto supera gli 8 €

Fino a questo momento abbiamo parlato di vantaggi focalizzandoci soprattutto sui buoni pasto elettronici, specificando più volte che questi non debbano superare gli 8 €. Ma se la cifra è superiore, cosa accade?

Quando l'importo giornaliero non supera gli 8 euro, il costo dei buoni pasto è completamente deducibile. Ma se l'azienda aumenta la soglia, le spese aggiuntive aumentano considerevolmente.

Segui passo passo questo esempio per avere una maggiore chiarezza.

Se l'importo giornaliero per dipendente è di 10 euro, l'eccedenza su cui pagare le tasse sarà di 2 euro con un buono elettronico. Di conseguenza, le imposte scenderanno a una cifra complessiva di 1,23 euro per ogni buono pasto arrivando a 11,23 euro al giorno per ciascun dipendente. Moltiplicando questa piccola cifra per il numero totale di dipendenti e di buoni pasto, l'importo annuale delle tasse diventa significativo. Per esempio, un'azienda con soli 5 dipendenti avrà un costo annuo di 1.500 euro per i buoni pasto elettronici e quasi 5.000 euro per quelli in formato cartaceo, senza considerare l'importo corrisposto con il buono.

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Quali sono i vantaggi dei buoni pasto per i dipendenti?

Se hai letto fin qui, di certo avrai ben chiari quali sono i vantaggi dell’adozione dei buoni pasto per la tua azienda. Ma non dimentichiamo i tuoi dipendenti! 

Anche per loro i vantaggi dei buoni pasto sono economici (e non solo). Analizziamo insieme i principali vantaggi per i dipendenti e vediamo come questi siano legati anche alla tua azienda.

Buoni pasto: i vantaggi per i dipendenti

Quando si parla di buoni pasto per i dipendenti, uno dei primi benefici è il risparmio notevole che si può ottenere sull'acquisto di prodotti alimentari. Ma non è tutto qui! Ci sono molti altri fattori da considerare.

Ad esempio, i buoni pasto possono aumentare il potere d'acquisto dei dipendenti e migliorare la loro qualità della vita, per esempio permettendo di gestire la propria pausa pranzo in maniera autonoma, più sana e spendendo del tempo di qualità anche insieme ai propri colleghi. Inoltre, l'utilizzo dei buoni pasto può rafforzare il legame tra l'azienda e i lavoratori, e offrire maggiore flessibilità nell'organizzazione del proprio pranzo. Sarà infatti il dipendente a decidere in autonomia se sfruttare il suo benefit per concedersi una pausa in bar e ristoranti oppure scegliere di preparare in autonomia il proprio pasto. Insomma, i vantaggi dei buoni pasto sono molteplici, e vale la pena prenderli in considerazione per il benessere dei tuoi dipendenti.

Cosa ne deriva per il datore di lavoro

Anche i buoni pasto, come ogni benefit emesso da un’azienda, aiuta il dipendente a legarsi alla propria realtà lavorativa e a sentirsi più stimolato nello svolgimento del proprio lavoro quotidiano. Oltre al fattore economico infatti, ogni benefit racconta come l’azienda abbia a cuore i propri collaboratori, sia nell’ambito lavorativo che in quello della propria vita privata.

Adesso che hai un quadro completo, credi anche tu che l’adozione dei buoni pasto sia la mossa giusta per la tua azienda? Prenota ora un appuntamento con il nostro team per scoprire la soluzione di buoni pasto Coverflex.

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