Prenota una demo e sii tra i primi a scoprire tutto riguardo un nuovo modo di offrire benefit.
inizia ora
D

opo aver visto cosa sono e come funzionano i buoni pasto ormai sappiamo tutto: come si utilizzano, dove si possono spendere, come vengono erogati e quali sono i (tanti) vantaggi per aziende e dipendenti, e persino per i liberi professionisti. Oggi vogliamo però guardare il tutto dal punto di vista dell’esercente: quali sono i vantaggi per i commercianti e quali le commissioni?

Come funzionano i buoni pasto per l’esercente 

I buoni pasto sono un benefit aziendale tra i più conosciuti e apprezzati dai lavoratori. Vengono erogati dalle aziende come sostitutivo della mensa e possono essere utilizzati da dipendenti e lavoratori autonomi per pagare nei ristoranti e bar, ma anche in supermercati e piccoli esercizi commerciali convenzionati. Al momento di pagare infatti, basta presentare alla cassa i buoni pasto, cartacei oppure elettronici, ed eventualmente integrare la cifra richiesta in caso non fosse sufficiente a coprire il totale. 

Come incassare i buoni pasto cartacei 

Il meccanismo per i beneficiari dei buoni ormai è chiaro, come si utilizzano invece dal punto di vista del commerciante? Quando l’esercente riceve un buono pasto deve controllarne il valore, che sia firmato dall’utilizzatore e che riporti la data di utilizzo.  A fronte del pagamento deve quindi emettere uno scontrino che riporti la dicitura “corrispettivo non riscosso”. L’esercente poi raccoglierà i buoni ricevuti nella giornata e dovrà conservarli per effettuare il conteggio dei corrispettivi alla fine del mese. Per ciascun mese di esercizio, infatti, sarà necessario procedere al conteggio dei buoni ricevuti e all’emissione della fattura alla società che eroga il servizio, in modo da poter ottenere poi il rimborso dell’importo. I buoni pasto vengono fatturati mensilmente e bisognerà poi attendere tra i 30 a i 90 giorni per ricevere il saldo della fattura. 

Come incassare i buoni pasto elettronici 

Diversa è invece la procedura per i buoni pasto elettronici, che risultano più facili da utilizzare sia per i lavoratori sia per i commercianti. I buoni pasto elettronici vengono caricati mensilmente su una tessera che viene data in uso al lavoratore. Si tratta di una card simile a una carta di credito, leggibile con un apposito POS che viene fornito ai commercianti direttamente dalla società emettitrice. Al momento del pagamento basterà presentare la tessera, e il totale verrà scalato direttamente. Gli importi ricevuti quindi sono tracciati, il conteggio dei corrispettivi viene effettuato sempre una volta al mese in un’unica soluzione, ma il procedimento è quasi del tutto automatico. Restano però i tempi di attesa per il saldo. 

Come avviene la fatturazione dei buoni pasto

Quando il commerciante riceve il pagamento con i ticket, lo scontrino fiscale deve essere emesso immediatamente, anche se l’incasso non è ancora avvenuto. Diversa è invece la gestione dell’IVA, il cui versamento può essere rinviato al mese dell’incasso dei ticket, o dell’emissione della fattura se antecedente. 

Come dicevamo, l’esercente deve emettere regolare fattura alla società emettitrice dei buoni pasto accettati presso il proprio esercizio commerciale. Per fare ciò, tutti i buoni pasto cartacei ricevuti durante il mese devono essere conservati e poi conteggiati. Bisogna quindi assicurarsi di avere una solida gestione contabile per evitare errori. 

Commissioni sui buoni pasto 

Per l’esercente è prevista una commissione sui buoni pasto incassati, da pagare alla società emettitrice. L’importo è stabilito nel contratto che viene stipulato tra i due, e si tratta di un argomento sensibile per la categoria, che negli anni non ha giustamente mancato di dire la sua, soprattutto per il costo del servizio. I commercianti convenzionati lamentano infatti una ridotta convenienza nell’adesione, sia per i tempi di attesa degli accrediti, sia per le alte commissioni che riducono in modo significativo il guadagno. 

Il fronte degli esercenti: scioperi e contestazioni 

Il tema delle commissioni sui buoni pasto ha tenuto banco negli ultimi anni con proteste sempre crescenti da parte di ristoratori, esercenti di bar, supermercati e piccole realtà, secondo i quali le commissioni sono diventate insostenibili, toccando picchi anche del 20% del valore nominale del ticket. Per difendersi da questi rincari si è arrivati anche a degli scioperi delle principali associazioni di categoria, come quello che si è svolto il 15 giugno 2022, quando, per tutta la giornata, gli esercenti non hanno accettato il pagamento tramite buono pasto. Ma qual è il motivo del malcontento? Il rialzo senza controllo delle commissioni. Inizialmente infatti la commissione prevista dai contratti stipulati tra commercianti e società erogatrici era molto bassa, parliamo del 3% circa. Con il tempo questo importo è aumentato anche a causa delle gare d’appalto per la pubblica amministrazione. 

Settore privato e settore pubblico: quando i contratti si influenzano 

Sia i dipendenti del settore pubblico che quelli del settore privato possono usufruire del benefit dei buoni pasto. Anche se si tratta di settori separati che rispondono a regole e a clausole contrattuali diverse, i due si trovano spesso a influenzarsi a vicenda. La Consip, centrale acquisti per la pubblica amministrazione italiana, è l’organismo che gestisce le gare d’appalto per l’assegnazione della gestione dei servizi di buoni pasto alle aziende pubbliche. Come spesso succede nelle gare, i contratti di fornitura vengono aggiudicati all’azienda emettitrice che propone l’offerta economica più bassa. Di conseguenza le società si trovano a fare offerte al ribasso con sconti importanti per assicurarsi la vittoria. Alle società infatti conviene sempre partecipare a queste gare, nonostante gli sconti, perché i lavoratori pubblici rappresentano una quota molto importante del mercato dei buoni pasto in Italia. Gli sconti stabiliti dalle società in queste gare sono diventati nel tempo uno standard anche per i contratti del settore privato.

Aziende e Consip acquistano i buoni a una cifra inferiore del loro valore nominale, mentre i commercianti si trovano a pagare la differenza con un aumento decisivo sulle commissioni. In questo modo ogni volta che un esercente riceve un buono pasto incassa meno del valore effettivo dello scontrino. 

Il decreto Aiuti: cosa dice la legge 

A cercare di risolvere questa anomalia per venire incontro alle esigenze degli esercenti, ci ha pensato la nuova norma del “decreto Aiuti” approvata in Senato a luglio 2022.

Cosa dice il decreto? Dopo la prossima gara per l’assegnazione dei buoni pasto dei dipendenti pubblici, gli esercenti dovranno pagare una commissione massima del 5% su ciascun ticket. E per i privati? La norma vale solo sui buoni delle aziende pubbliche, ma si tratta di una novità importante visto che anche i privati si adattano agli sconti applicati da Consip sugli acquisti.

Questo intervento però da solo non basta: il mercato privato vale due terzi del mercato totale e quindi gli esercenti si aspettano una riforma strutturale del sistema buoni pasto, che salvaguardi il valore reale del buono lungo tutta la filiera, dall’acquisto in azienda fino al rimborso del commerciante, come già succede in altri paesi europei. 

Coverflex: il primo buono pasto senza commissione per gli esercenti

Coverflex ha fatto di più, annullando le commissioni per gli esercenti che decidono di accettare i buoni pasto emessi dall’azienda. Se fino a oggi il sistema dei buoni gravava in modo deciso sui guadagni dei commercianti, l’ingresso sul mercato dei buoni pasto Coverflex promette di rendere tutto più semplice azzerando le commissioni e accorciando i tempi di accredito. L’esercente non è costretto nemmeno all’acquisto di un POS aggiuntivo, può utilizzare quello classico perchè le Coverflex card si appoggiano al circuito Mastercard. L’accredito, inoltre, arriva generalmente entro un giorno dalla transazione, proprio come accade con i classici pagamenti con carta di debito o credito.

Come posso aderire ai buoni pasto Coverflex?

Diventare partner Coverflex è facile e veloce. Basta compilare il modulo digitale inserendo i dati dell’attività e del titolare (es. ragione sociale, indirizzo, numero di telefono ecc.) e in poco tempo riceverai tramite e-mail il contratto da firmare. Entro poco tempo dalla ricezione del contratto firmato, il nostro team controllerà che tutti i dati siano corretti e riceverai una mail con le credenziali di accesso al portale merchant e le istruzioni necessarie alla sua consultazione.

Se tutte le informazioni che hai comunicato sono corrette, vedrai la tua attività caricata nella mappa degli esercenti. Nel caso in cui, invece, ci fossero info mancanti, il nostro team Network Success ti contatterà per richiederle.

Gli esercenti convenzionati hanno anche accesso al nostro servizio clienti dedicato, disponibile in qualsiasi momento per risolvere dubbi o eventuali problemi. 

I primi buoni pasto a zero commissioni

Coverflex offre la prima soluzione di buoni pasto con commissioni azzerate per gli esercenti, rivoluzionando quindi il sistema e rendendo questo servizio più sostenibile e vantaggioso per bar, ristoranti e supermercati. 

L’unico costo previsto è una fee annuale di 50 €, comprensiva di tutti i costi tecnici (attivazione,  integrazione con il sistema di cassa ove prevista, ecc.) di marketing (es. materiale promozionale) e tutti i servizi che Coverflex offre alla sua rete di esercenti partner (es. contact center dedicato).

Fatturazione dei buoni pasto Coverflex: come funziona?

Come abbiamo visto in precedenza, l’esercente che accetta dei buoni pasto deve anche relativa fattura alla società emettitrice. Per facilitare ulteriormente i processi e agevolare i titolari di attività come ristoranti e bar, Coverflex gestisce automaticamente la fatturazione per conto dell’esercente emettendo una fattura differita conto terzi a cadenza mensile, di prassi entro i primi 5 giorni lavorativi del mese successivo, e comunque non oltre alla scadenza di legge del quindicesimo giorno.

Avrai sempre la possibilità di consultare il proforma di cortesia prima dell’emissione della fattura. Tutti gli adempimenti di registrazione di legge saranno espletati da Coverflex per tuo conto.

Posso diventare partner Coverflex da subito?

Sì, puoi aderire al network esercenti di Coverflex in pochi click. Il processo di attivazione è veloce, così potrai cominciare da subito a offrire un nuovo servizio alla tua clientela, senza compromettere i tuoi margini di guadagno. 

Entra ora nel network buoni pasto Coverflex e accogli nuovi clienti nel tuo locale!

Leggi anche:

Più di 5000 aziende hanno già scelto Coverflex, tu cosa aspetti?

inizia ora