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l bonus 100 euro, o Bonus Befana – chiamato così per il periodo dell’anno in cui verrà erogato –, è stato varato il 30 aprile scorso con il cosiddetto Decreto Coesione ed è compreso tra i nuovi bonus fiscali previsti dal Governo. Chi ha diritto ai 100 euro di bonus e come vengono erogati? Qui trovi tutte le specifiche per richiedere il bonus Befana 2025.

Che cos’è il “Bonus Befana”?

Il Bonus Befana 2025 è dedicato alle famiglie monoreddito con figlio a carico (anche nel caso di nuclei famigliari monogenitoriali) con un reddito complessivo inferiore ai 28mila euro, e sarà erogato con la prima busta paga del 2025 (è infatti pensato per i lavoratori dipendenti).

I 100 euro di bonus vengono considerati reddito e saranno di conseguenza soggetti a ritenute, e quindi tassato al 23% (aliquota IRPEF per i redditi fino a 28mila euro).
In totale ne potranno beneficiare circa un milione di italiani, attraverso una richiesta al datore di lavoro.

I requisiti per il Bonus Befana 2025

Per ricevere i bonus di 100 euro in busta paga a gennaio 2025 bisogna rispondere a dei criteri molto specifici e cioè:

  • Essere un lavoratore dipendente (questo bonus, infatti, non vale per le Partite IVA);
  • Avere un coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico. Oppure, il contribuente deve avere un figlio a carico, deve mancare l’altro genitore o non deve aver riconosciuto il figlio e il contribuente non deve essere coniugato oppure, se lo è, deve essere separato;
  • Il reddito complessivo non deve essere superiore a 28mila euro l’anno;
  • L’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (escluse pensioni e assegni equiparati) percepiti dal lavoratore deve essere d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.

Come richiedere il Bonus Befana da 100 euro

Per fare la richiesta del Bonus Befana da 100 euro, bisognerà aspettare ancora un po’ per capire quali saranno le modalità precise, ma è probabile che saranno analoghe alla richiesta di esenzione dei fringe benefit, presentando una dichiarazione del sostituto d’imposta. L’erogazione verrà quindi richiesta dal lavoratore al proprio datore di lavoro e la cifra verrà poi rimborsata dallo Stato che la detrarrà dalle tasse.

Un’ulteriore precisazione: i redditi fino a 8.500 euro l’anno, quelli della cosiddetta “no tax area”, non potranno richiedere il bonus proprio perché si tratta di uno sconto sull’IRPEF e non verrà erogato a chi non paga le tasse.

Il Decreto Coesione: altre novità

Ma nel Decreto Coesione, o “decreto primo maggio”, non si parla solo di bonus Befana, ma anche di altre misure dedicate al sostegno all’occupazione e alle famiglie e alla riduzione della disoccupazione. Cerchiamo di chiarire alcune delle misure più importanti.

Sgravi fiscali per assumere donne e giovani

Sono previsti sgravi fiscali per i datori di lavoro che assumo under 35 al primo impiego indeterminato, o lavoratrici donne prive di impiego regolare da almeno due anni. Le aziende avranno così dei maxi-sgravi del 120% per due anni.

Fondi europei

Per attuare e accelerare le politiche del decreto mirate e ridurre i divari territoriali in diversi ambiti sono state stanziate non solo risorse nazionali ma anche europee, per un totale di 75 miliardi di euro, di cui 43 appunto di fondi europei. Questi fondi sono assegnati a ogni Paese ogni sette anni e devono appunto essere spesi per obiettivi tra cui il sostegno al lavoro e alle imprese e le politiche sociali.

Rinnovo collaboratori scolastici

All’interno del decreto approvato dal Governo a fine aprile, c’è anche la possibilità di confermare i contratti dei collaboratori scolastici assunti a tempo determinato e scaduti il 15 aprile, con una copertura che consente al personale di avere una proroga del contratto a partire dal 2 maggio e fino al 15 giugno.

Supporto a chi è senza occupazione 

Il Decreto prevede sgravi fiscali anche per chi assume lavoratori (in aziende con organico pari o superiore alle 1.000 unità) con almeno 35 anni compiuti privi di impiego da almeno dodici mesi, e dipendenti in cassa integrazione da almeno due anni.

Misure per il lavoro autonomo

Infine, il Decreto comprende anche degli incentivi per il sostegno alle attività imprenditoriali e ai liberi professionisti, che sarà diviso in due programmi: Autoimpiego centro-nord Italia e Investire al Sud – Resto al Sud 2.0. Supporteranno con voucher e contributi a fondo perduto l’avvio di nuove attività da parte di una serie di categorie svantaggiate, tra cui persone con meno di 35 anni, senza occupazione da almeno un anno, o donne inoccupate, inattive o disoccupate.

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