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egli ultimi anni molte aziende hanno saputo cogliere le opportunità offerte dai piani di welfare per ottimizzare la fiscalità, incrementando produttività e soddisfazione del personale. Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare e restano alcuni nodi cruciali da sciogliere. Tra i dubbi ricorrenti c’è anche quello sull’assegnazione dei benefit aziendali nel part-time. Dai CEO ai responsabili HR, sono in molti a chiedersi “Vale la regola del full-time per tutti?”oppure “Devo proporzionarli?”.

La nostra guida nasce proprio per questo: vuole indicare un cammino chiaro per gestire i benefit per i dipendenti part-time in modo corretto e trasparente, nel pieno rispetto delle norme vigenti. Leggi come calcolare correttamente importi, limiti e assegnazioni per calibrare il tuo piano welfare.

Cosa prevede la legge per i benefit ai lavoratori part-time

Iniziamo con una tematica molto dibattuta. Alcuni datori di lavoro si domandano infatti se sia necessario assegnare i buoni pasto nel part-time, considerato che l’orario di pranzo spesso coincide con la fine della giornata lavorativa per i dipendenti che hanno scelto un contratto a orario ridotto.

La prima risposta ci arriva direttamente dalla normativa attualmente in vigore. Secondo il D.Lgs. 81/2015, “il lavoratore a tempo parziale non deve ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno di pari inquadramento”. Ma cosa significa nella pratica? Semplice: avendo gli stessi diritti, i dipendenti devono accedere ai benefit messi a disposizione dall’azienda, da buoni pasto al welfare, sebbene in misura proporzionale, ovvero in base alle ore effettivamente lavorate.

A questo punto, vale la pena parlare delle diverse categorie di benefit aziendali. Parliamo di benefit obbligatori quando sono previsti dal CCNL di settore (come nel caso dei metalmeccanici), da un regolamento o dalla contrattazione individuale. Diversamente, si parla di benefit volontari, ovvero concessi dal datore di lavoro senza che non vi sia alcun tipo di obbligo. 

Tuttavia, nel caso in cui decida di includerli, deve tenere conto che il welfare (ad esempio abbonamenti ai mezzi, corsi di lingue, ecc.) spetta a tutto il personale in base a un regolamento ufficiale, mentre i fringe benefit (come i buoni acquisto) possono essere concessi anche ad personam e più liberamente.

Benefit monetari o non monetari?

Un’ulteriore distinzione riguarda i benefit monetari e non monetari. Nel primo caso, parliamo di bonus in denaro che l’azienda sceglie di aggiungere alla normale retribuzione come gratificazione per aver raggiunto un importante traguardo. Al contrario, i già citati buoni pasto, fringe benefit e welfare sono tutte tipologie di compensi in natura che offrono agevolazioni fiscali rispetto ai compensi monetari.

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Come calcolare e distribuire i benefit per i part-time

Quando si parla di benefit aziendali per part-time, la parola chiave è proporzionalità. Come anticipato, il Legislatore impone che i benefit siano assegnati in base alle ore lavorate. Sì, ma come fare? Visto che non c’è una sola forma premiale, facciamo qualche esempio concreto per il calcolo. 

  • Buoni pasto giornalieri: per non sbagliare, basta assegnare i meal voucher per ogni giorno lavorato; in genere la pausa pranzo è prevista dopo sei ore di lavoro, ma anche chi lavora su turni notturni li può ricevere.
  • Fringe benefit annuali: per comodità, molte aziende erogano un unico budget annuale per buoni shopping o altri fringe benefit in una sola soluzione; questo budget può però variare da persona a persona, anche in proporzione alle ore lavorate.
  • Budget welfare personalizzato: se non è indicato dalla contrattazione, il trattamento welfare nel part-time può essere deciso sulla base delle esigenze aziendali; ad esempio, il datore di lavoro può concedere 500 euro all’anno a tutti (part-time e full-time), da utilizzare a piacere per un’ampia gamma di beni e servizi, rientrando comunque nelle esenzioni fiscali previste.

A proposito di fiscalità, le tre categorie appena citate presentano un diverso tipo di tassazione:

  • I buoni pasto cartacei offrono un’esenzione totale fino a 4 euro al giorno, mentre per i buoni pasto elettronici il tetto sale a 8 euro.
  • I fringe benefit sono esenti da imposte fino a 1000 euro all’anno per dipendenti con figli e fino a 2000 euro per chi ha figli a carico.
  • Considerato il suo valore sociale, il welfare è sempre esentasse. 

I limiti sono uguali per tutti, sia per chi lavora a tempo pieno sia per chi ha scelto il part-time. Tuttavia, l’azienda può scegliere di proporzionare le diverse tipologie per sfruttare al massimo le agevolazioni fiscali offerte. Per fare un esempio, può concedere il welfare e i buoni pasto a tutti e aggiungere i fringe benefit solo ad alcune categorie di collaboratori in full-time.

Best practice per gestire i benefit part-time in modo equo

Come avrai ben capito, non c’è un solo modo per gestire buoni pasto, welfare aziendale e fringe benefit per chi è in part time. La regola d’oro è quella di trattare tutti equamente e assicurarti che non ci siano differenze. Per accontentare ogni collaboratore o collaboratrice, abbiamo stilato una lista di semplici suggerimenti.

  • Non discriminare nessuno, ma neanche equiparare in modo arbitrario; come anticipato, puoi distribuire i fringe benefit ad personam o solo a piccoli team che vuoi valorizzare al massimo.
  • Comunica chiaramente i criteri di assegnazione, preferibilmente in un’apposita policy.
  • Utilizza gli strumenti digitali ad hoc per semplificare la gestione dei benefit, come le piattaforme online e le app.
  • Offri la stessa flessibilità nella scelta dei benefit anche ai part-time: più personalizzazione significa più soddisfazione.

Come Coverflex semplifica la gestione dei benefit anche per i lavoratori part-time

Se gestisci un’attività con personale part-time, assicurati che il tuo piano welfare o il sistema di fringe benefit metta d’accordo tutti. Per evitare errori o discriminazioni, punta su un provider all’avanguardia, che ti permetta di combinare un ampio ventaglio di benefit e personalizzare al massimo il pacchetto.

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