Minimo contrattuale

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Il dibattito sul salario minimo è molto acceso nel nostro Paese, ma al momento non è disciplinato da leggi nazionali, bensì dai contratti collettivi di lavoro. Approfondiamo cos’è il minimo contrattuale e come si calcola.

Cos’è il minimo contrattuale

Il “minimo contrattuale”, o salario minimo, è la retribuzione minima garantita dal contratto collettivo nazionale applicabile al lavoratore. Questo importo può variare in base al livello di inquadramento del lavoratore all'interno dell'azienda e alle disposizioni del contratto collettivo nazionale applicabile. Il minimo contrattuale è fissato in genere in riferimento a un periodo mensile e viene frazionato a ora o a giornata in base ai divisori previsti dai contratti collettivi di categoria, e i minimi contrattuali di ogni CCNL sono consultabili nell’Archivio Nazionale dei contrati collettivi di lavoro del CNEL (le tabelle retributive del CCNL indicano il minimo contrattuale lordo, non netto).

Secondo quanto previsto dall'articolo 37 della Costituzione, il minimo contrattuale garantisce al lavoratore una retribuzione corretta. La retribuzione del lavoratore, infatti, pur essendo oggetto di un accordo libero tra lavoratore e datore di lavoro, deve essere proporzionata alla quantità di lavoro svolto e sufficiente ad assicurare a se stesso e alla propria famiglia un'esistenza dignitosa.

Se non ci sono norme relative al contratto specifico, il salario viene determinato con un accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente, e se questo accordo non si trova, sarà il giudice a fissare il salario minimo, basandosi su tabelle salariali dei contratti collettivi dei settori più vicini.

Come si calcola il minimo contrattuale

In Italia non esiste un livello di salario minimo stabilito da leggi nazionali, ma dipendono tutti dalla contrattazione collettiva. Ma il datore di lavoro non è obbligato a usare il contratto collettivo, ed esistono inoltre tipologie di contratti di lavoro su cui non possono essere applicati i contratti collettivi, e di conseguenza non è obbligatorio applicare il salario minimo.

L'importo minimo contrattuale viene normalmente aggiornato in occasione dei rinnovi dei contratti collettivi e il suo aumento non porta all'assorbimento di altri elementi della retribuzione, se non diversamente pattuito contrattualmente. In alcuni casi, tuttavia, può essere assorbito da altri elementi della retribuzione, come nel caso del superminimo assorbibile.

Per calcolare il minimo contrattuale a partire dalla busta paga, bisogna tenere presente che nella maggior parte dei contratti collettivi il minimo contrattuale è dato da diverse voci che possono cambiare a seconda del CCNL di riferimento. Le più comuni sono: paga base, minimo tabellare, contingenza, elemento distinto della retribuzione, terzo elemento, indennità di vacanza contrattuale. A questi si possono aggiungere anche gli scatti di anzianità.

Minimo contrattuale metalmeccanico

Il minimo contrattuale stabilito da CCNL metalmeccanico si differenzia sulla base dell’inquadramento del lavoratore: la prima distinzione è tra lavoratori operai e specializzati. All’interno della categoria dei lavoratori specializzati, poi, ci sono ulteriori distinzioni: addetti alla logistica, alla produzione, e così via. Al momento sono previste 9 categorie, il cui salario minimo va da € 1.417,35 (categoria 1) a un massimo di € 2.700,29 (categoria 9).

Minimo contrattuale colf

Anche per quanto riguarda il lavoro domestico (colf, badanti e baby-sitter) il salario minimo è previsto dal CCNL di categoria. Le categorie in questo caso si dividono in lavoratori conviventi, conviventi con orario fino a 30 ore, non conviventi o per assistenza notturna. Inoltre, sono previste distinzioni tra chi si occupa di gestire la casa e chi si prende cura di altre persone, oltre che chi si prende cura di bambini sotto i sei anni o di persone con disabilità. I minimi tabellari vanno da 729,25 € a 1.391,21 €.

Minimo contrattuale commercio

Il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi è stato rinnovato con un accordo del 22 marzo 2024 e presenta sette livelli, oltre al livello Quadro. Per il primo livello è stato stabilito un minimo contrattuale di 763,80 €, a salire fino al Quadro per cui il salario minimo è fissato a 1.896,64 €.

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