Banca delle ore

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Trovare un equilibrio perfetto tra lavoro e vita privata è una delle priorità dei nostri tempi. E proprio in questo solco si inserisce la banca delle ore, uno strumento di welfare nato per garantire la giusta flessibilità a chi ha un contratto come dipendente. Scopri nel nostro approfondimento cos’è, la normativa di riferimento e come funziona la banca delle ore nella pratica di tutti i giorni.

Cos’è la banca delle ore

Partiamo dalle basi: la banca delle ore è un istituto contrattuale che prevede la costituzione di un conto individuale di ore di lavoro eccedente all’orario prestabilito. Questo “tesoretto” può essere trasformato in tempo libero da utilizzare per assentarsi dal luogo di lavoro senza bisogno di decurtare ferie e permessi dal monte ore. 

In alcuni casi, di norma quando non è possibile usufruire delle ore accumulate prima della scadenza pattuita o della conclusione del rapporto di lavoro, può dar luogo al pagamento corrispondente secondo i termini contrattuali.

Cosa dice la normativa

Per quanto riguarda la normativa, la banca delle ore fa riferimento all’articolo 5 del decreto legislativo n. 66 del 2003 che si allinea alle direttive europee. In contrapposizione al normale orario di lavoro fissato in 40 ore settimanali e ulteriormente disciplinato dai contratti collettivi di lavoro, il concetto di banca delle ore nasce come alternativa agli straordinari pagati con maggiorazione.

Come funziona la banca delle ore

L’intera definizione e gestione della banca dellore dipende dai contratti collettivi di lavoro. Non c’è quindi un’uniformità nell’attuazione di questo strumento: alcuni CCNL indicano modalità più stringenti, mentre altri lasciano più libertà. Nel caso in cui non venga previsto nella contrattazione, l’azienda può comunque applicare altre clausole che aumentino la flessibilità negli orari di lavoro.

Qualsiasi ora lavorativa extra in aggiunta al normale orario, compresi ROL, festività ed ex festività, può essere accantonata. In linea generale, però, la banca delle ore è attivabile solo osservando le seguenti condizioni:

  • definire il limite annuo all’interno della contrattazione integrativa e la scadenza;
  • fruire del riposo compensativo entro l’anno successivo;
  • verificare la compatibilità delle condizioni organizzative per la fruizione dei riposi per più dipendenti.

In aggiunta, ricordiamo che i dipendenti sono tenuti a dare un preavviso prima di utilizzare le ore e che le assenze devono essere autorizzate dal datore di lavoro.

Differenze con gli straordinari

Abbiamo già anticipato un dettaglio fondamentale: la banca delle ore non va confusa con gli straordinari. Il tempo eccedente al normale orario di lavoro può essere trattato in due modalità: se viene pagato con una maggiorazione si tratta di straordinario, mentre se viene convertito in permessi retribuiti si tratta di banca delle ore.

Come viene pagata la banca ore?

Il pagamento della banca delle ore si basa sempre sul contratto collettivo (di primo o secondo livello) oppure individuale. Come regola generale, il saldo delle ore ha una scadenza entro cui l’azienda è tenuta a pagare quelle che non sono state utilizzate. La differenza dovrà quindi essere corrisposta normalmente in busta paga.

Ma cosa succede se la banca delle ore va in negativo? Nell’eventualità in cui i permessi utilizzati siano superiori alle ore extra effettivamente svolte, il dipendente dovrà recuperare il tempo mancante in un periodo successivo, pareggiando così il saldo.

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