Indennità di disoccupazione

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Può capitare, nel corso della propria vita, di trovarsi senza lavoro per svariate cause. L’indennità di disoccupazione nasce proprio come indispensabile ammortizzatore sociale per evitare che i soggetti più deboli possano trovarsi in difficoltà durante questi momenti inattesi. Nel nostro approfondimento spieghiamo di che cosa si tratta e a chi spetta l’indennità di disoccupazione, così come le tipologie principali a disposizione dei cittadini italiani.

Indennità di disoccupazione: come funziona?

L’indennità di disoccupazione non è altro che una somma di denaro concessa a chi si trova in stato di inattività lavorativa, con lo scopo di sostenerne il reddito. Viene erogata mensilmente ai soggetti che perdono involontariamente la loro occupazione lavorativa, come nel caso di:

  • licenziamento; 
  • sospensione per mancanza di lavoro; 
  • scadenza del contratto;
  • dimissioni volontarie per giusta causa. 

Il sussidio funziona come compensazione per il mancato guadagno ed è per questo proporzionale al reddito precedentemente percepito. Ma quanto dura l’indennità di disoccupazione? La durata massima dipende dalla tipologia richiesta, ma in linea generale decade permanentemente nel caso in cui si riesca a trovare un impiego con un contratto di lavoro a tempo determinato superiore a sei mesi o a tempo indeterminato. 

Lo stesso vale per chi apre una partita IVA per lavorare in proprio o se sono stati raggiunti i requisiti per la pensione. Per contratti di lavoro a tempo determinato inferiori ai sei mesi, invece, l’indennità di disoccupazione viene solo sospesa temporaneamente e può essere riattivata in caso l’occupazione venga di nuovo a mancare.

A chi spetta l’indennità di disoccupazione

L’attuale indennità di disoccupazione fa riferimento alle principali modifiche introdotte nel 2015. Sintetizzando quanto indicato dal Legislatore, non cambia però la condizione di base, ovvero: 

  • essere disoccupati;
  • avere un’occupazione, ma con reddito inferiore a 8.174 euro per i dipendenti o a 5.500 euro per i lavoratori autonomi;
  • aver notificato attraverso il sito dell’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) la disponibilità a lavorare o accettare le proposte indicate nell’ambito delle misure di politiche attive per il lavoro.

La procedura da seguire sul portale dell’ANPAL è quella della DID (Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro), all’interno dell’area riservata MyANPAL, che sancisce ufficialmente l’inizio dello stato di disoccupazione di una persona. Diversamente, si tratterebbe di inattività, ovvero di assenza di lavoro senza una ricerca attiva di impiego. In alternativa, ci si può anche recare in un centro per l’impiego.

Indennità di disoccupazione: NASpI e altre tipologie

Attualmente la NASpI è la tipologia di indennità di disoccupazione più comune, introdotta nel 2015 dalla Riforma Fornero a sostituzione di ASpI e mini-ASpI. Acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è rivolta a chi ha perso involontariamente un lavoro con contratto subordinato o si è licenziato per giusta causa. La NASpI prevede dei paletti molto specifici: viene corrisposta ogni mese e dura la metà delle settimane coperte da contribuzione negli ultimi quattro anni, fino a un massimo di 24 mesi. Di norma, la cifra corrisposta è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali.

La DIS-COLL è invece l’indennità di disoccupazione per chi ha un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto. Sono inclusi gli assegnisti e i dottorandi con borsa di studio iscritti alla Gestione Separata INPS che hanno perso involontariamente il lavoro. Anche in questo caso l’indennità è pari al 75% dello stipendio medio mensile degli ultimi quattro anni, ma può essere corrisposta fino a massimo 12 mesi.

C’è poi l’indennità di disoccupazione agricola, introdotta per i lavoratori agricoli e le figure equiparate del settore che non possono accedere alle altre tipologie. L’assegno si calcola sulle giornate lavorate nell’anno solare e varia in base alla natura del precedente rapporto lavorativo. Ad esempio, chi aveva un contratto di lavoro a tempo indeterminato riceve un sussidio mensile del 30% rispetto allo stipendio precedente.

Come richiederla

Dopo aver spiegato in cosa consiste l’indennità di disoccupazione, ecco come richiederla. In tutti i casi precedentemente elencati bisogna inoltrare telematicamente la propria richiesta all’INPS, che gestisce i sussidi. Come abbiamo visto, contestualmente alla domanda bisogna fornire la DID che attesta la volontà di tornare attivamente sul mercato del lavoro non appena possibile.

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