Congedo matrimoniale

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Chi sta per sposarsi e ha un contratto di lavoro in qualità di dipendente ha diritto per legge a un periodo di riposo, da utilizzare come desidera dopo la cerimonia o pochi giorni prima del sì. Leggi nel nostro approfondimento come funziona il congedo matrimoniale, quanti giorni prevede e tutte le altre indicazioni previste dall’attuale normativa italiana. In più, vediamo anche se è possibile optare per un congedo matrimoniale posticipato e come procedere per la richiesta.

Cos’è e il congedo matrimoniale

Il congedo matrimoniale dell’INPS è un diritto riconosciuto a tutti i dipendenti del settore pubblico o privato. Di fatto, si tratta di un periodo di assenza giustificata dal luogo di lavoro e non influisce sulle ferie annuali maturate, il cui computo rimane a sé stante. Durante questo lasso di tempo i lavoratori possono dedicarsi alle attività legate all’organizzazione del matrimonio, alla celebrazione della cerimonia stessa o al viaggio di nozze. 

Introdotto per la prima volta nel 1937, ma solo per gli impiegati, nel tempo è stato esteso a tutti i dipendenti. La condizione base resta sempre avere un rapporto di lavoro subordinato, indipendentemente dal tipo di contratto a tempo indeterminato, determinato, part-time e così via. Sono esclusi solo i lavoratori assunti da una settimana e i liberi professionisti, visto che lavorano per conto proprio.

Come funziona e quanto dura il congedo matrimoniale

La caratteristica principale del congedo matrimoniale è che, a fronte di un periodo di riposo, permette di ricevere la normale retribuzione, senza che lo stipendio venga intaccato. Durante quella che un tempo veniva chiamata licenza matrimoniale continuano anche a maturare le ferie, la tredicesima, il TFR, i permessi e l’anzianità. 

Dal punto di vista della durata, il congedo matrimoniale prevede solitamente 15 giorni da utilizzare senza frazionamenti, incluse le festività e i giorni non lavorativi. Inoltre, non è cumulabile con le altre ferie.

Importante: per avere diritto al congedo matrimoniale è indispensabile sposarsi con rito civile. Unirsi solo con un rito religioso o simbolico non è infatti sufficiente per usufruire del diritto. Inoltre, ai lavoratori spetta anche un periodo di congedo in caso di nozze dei figli o dei parenti fino al terzo grado.

Entro quando richiedere il congedo matrimoniale?

Veniamo a una condizione essenziale, ovvero entro quando richiedere il congedo matrimoniale. Ogni dipendente può usufruirne a partire dai tre giorni antecedenti le nozze e, stando alle più recenti specifiche dell’INPS, nei 30 giorni successivi alle nozze

Nel caso in cui si preferisca spostare in avanti il periodo di assenza sarà necessario negoziare direttamente con l’azienda, fornendo però una motivazione concreta per tale richiesta. Ci sono stati infatti dei casi di congedo matrimoniale entro 6 mesi o un anno dalla cerimonia, ma si tratta comunque di eccezioni alla regola.

Come richiedere il congedo matrimoniale

Chi intende beneficiare del congedo matrimoniale ha l’obbligo di informare il proprio datore di lavoro con un buon preavviso (minimo 6 giorni, ma si consiglia di più). In aggiunta, bisogna presentare la documentazione, in genere il certificato di matrimonio. È bene inoltre specificare che ci si può sposare ovunque, persino all’estero, a patto che i documenti siano in regola e riconosciuti su tutto il territorio nazionale.

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